Pronti oltre 24 milioni di euro per i giovani agricoltori per continuare a sostenere il ricambio generazionale nelle campagne. Sono le risorse del bando 2019, il quinto nell’ambito del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020, che dà continuità all’intervento della Regione per incentivare la nascita e lo sviluppo di aziende agricole condotte da imprenditori alle prime esperienze, per accelerare il cambio generazionale dei titolari d’azienda.
Il nuovo provvedimento segue l’approvazione della graduatoria 2018 del bando riservato ai neo-imprenditori che ha consentito l’avvio di 265 nuove imprese guidate da under 41, con oltre 1200 nate in regione dal 2015. Le domande possono essere presentate fino al 22 ottobre secondo le modalità stabilite da Agrea.
l giovani in agricoltura sono fondamentali non solo perché portano un ricambio generazionale necessario in un mondo in cui l’età media dei lavoratori è piuttosto alta, ma soprattutto per la qualità del loro lavoro- ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli-. Le nuove generazioni portano innovazione anche perché hanno grande confidenza con le nuove tecnologie. Sono in grado di trasformare le aziende, renderle competitive sul mercato e capaci di raccogliere la sfida del futuro per un’agricoltura che deve diventare sempre più sostenibile. Il compito della Regione è quello di sostenere questo ricambio come stiamo facendo e continueremo a fare, anche perché in base alle tendenze registrate da Unioncamere regionale l’agricoltura si conferma per il primo trimestre 2019 come unico settore ad aver registrato un aumento di 119 nuove imprese di giovani under 35 rispetto allo stesso periodo del 2018 (+ 5,1%).
Dal 2015 ad oggi sono già oltre 1200 le nuove imprese guidate da giovani nate grazie alle misure del Psr che negli ultimi quattro anni ha stanziato 55,7 milioni di euro per investimenti e 46,7 milioni di euro per gli aiuti all’avviamento d’impresa.
Cosa prevede il bando
Dei 24,26 milioni di budget, quasi 17 milioni sono destinati a soddisfare le domande di primo insediamento, i restanti 7,3 milioni saranno utilizzati per sostenere i piani di sviluppo aziendale, con contributi fino al 50% sugli investimenti per la costruzione e ristrutturazione di immobili ad uso produttivo, l’acquisto di macchinari ed attrezzature, gli interventi di miglioramento fondiario.
Tra le spese ammissibili, ma con contributo ridotto al 40%, figurano anche gli investimenti finalizzati alla trasformazione e commercializzazione delle produzioni aziendali, comprese quelle per l’allestimento di locali per la vendita diretta e l’implementazione di siti web per l’e-commerce dei prodotti agricoli.
Nella formazione della graduatoria un punteggio più alto sarà riconosciuto alle imprese che s’insediano nelle aree svantaggiate.
Le imprese “giovani” in Emilia-Romagna
Sono state oltre 1200 le imprese guidate da giovani nate in Emilia-Romagna dal 2015 al 2018 grazie al sostegno finanziario del Psr, complessivamente oltre 105 milioni di euro tra premio di primo insediamento – una tantum di 30mila euro, che salgono a 50mila per le aziende in area svantaggiata – e contributi in conto capitale (fino al 50% sugli investimenti del piano di sviluppo aziendale).
Le nuove imprese nate con il sostegno finanziario della Regione risultano distribuite in tutti i territori: in provincia di Reggio Emilia se sono registrate 205, poi seguono Piacenza con 196, Ravenna 165, Forlì-Cesena 162, Bologna 155, Parma 139, Modena 140, Ferrara 66 e Rimini 34. /Eli.Co.
Fonte: Regione Emilia Romagna