Si tratta di un intervento del valore complessivo di oltre 61 milioni, della durata di 3 anni, che vede la partecipazione finanziaria, oltre che della Regione Emilia-Romagna, del Ministero delle Infrastrutture, del Comune di Ferrara e di Rfi.
Il progetto esecutivo è in fase di verifica- spiega l’assessore regionale alle Infrastrutture, Andrea Corsini-. L’obiettivo è potenziare l’itinerario Ravenna-Poggio Rusco e, quindi, i collegamenti tra il porto di Ravenna e il Brennero, valorizzando il ruolo dell’hub romagnolo nell’ambito dei traffici merci con la Germania e con tutta l’Europa. Altra finalità dell’intervento, non meno importante, è l’eliminazione dell’’effetto barriera’ creato oggi dai binari in città. Attraverso l’interramento della ferrovia oggi in superficie, si realizza un’importante operazione di ricucitura urbana in una zona della città densamente popolata e vengono eliminati anche 2 passaggi a livello.
Grazie a questo ultimo consistente tassello, frutto del lavoro congiunto degli assessorati al Bilancio e alle Infrastrutture e di Fer- sottolinea l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano– riparte la realizzazione di un’opera fondamentale per le ferrovie regionali e che risolverà importanti problemi di viabilità nella città di Ferrara. Inoltre, l’avvio di un cantiere da oltre 60 milioni di euro, in un periodo così difficile, potrà essere certamente di impulso anche per l’economia locale e regionale.
L’intervento, nel dettaglio, costituisce il 2° stralcio di un progetto che prevede di collegare la linea RFI Ravenna-Ferrara con la Ferrara-Suzzara, la quale a Poggio Rusco si connette a sua volta con la direttrice Bologna Brennero. I lavori saranno realizzati da Fer, società della Regione Emilia-Romagna che gestisce le infrastrutture regionali e il contratto di servizio ferroviari per conto della Regione.
Il progetto prevede la creazione di una galleria dall’innesto della bretella di collegamento con la linea per Suzzara, fino al quartiere Rivana, da cui partiranno le rampe di congiunzione con le linee per Ravenna e Codigoro.
Fonte: Regione Emilia Romagna